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di Claudio Agnesani
1Backup è il Sistema di Backup completo per l’esecuzione di backup in Cloud, utilizzabile anche in modalità Locale ed eventualmente ibrida; con quest’ultimo termine si intende che il prodotto permette di eseguire il backup parzialmente in locale e in parte su piattaforma Cloud, che nel nostro caso è quella di Sygma CoreTech.
I servizi 1Backup sono le soluzioni ottimali per la gestione del backup, perché consentono di eseguire un salvataggio dati sia in locale su hard disk USB o un NAS di rete, sia in remoto sui server Cloud CoreTech, che sono collocati in Data Center italiani, con tutti i vantaggi che ne derivano, anche in termini di compliance con le esigenze della fornityra alla Pubblica Ammnistrazione.
Inoltre con 1Backup è possibile eseguire il backup su cloud target come AWS, Azure di Microsof o target FTP e SFTP.
In questo tutorial spiegheremo come effettuare il backup di un database MSSQL.
Per chi non lo conosce un sistema di backup e nello specifico 1Backup, si tratta di un servizio per il backup in Cloud sulla struttura Sygma di CoreTech oppure localmente presso una struttura con server aziendali del cliente.
1Backup è un servizio:
Il servizio offre la possibilità di:
Il prodotto si può gestire completamente tramite una Console di Gestione Centralizzata accessibile via Web da qualsiasi computer e tramite app da tablet o smartphone basato su sistema operativo iOS o Android. La console è quella della soluzione Sygma ed è illustrata nell’immagine seguente; costituisce la cosiddetta “Dashboard”.
Tra le caratteristiche di rilievo di 1Backup abbiamo:
1Backup permette di eseguire il backup di dati generati da vari software; l’immagine seguente mostra i moduli che vengono gestiti a caldo dal servizio 1Backup, quindi possiamo fare il backup per esempio di Microsoft Exchange a caldo, di VM hyper-v a caldo, di MS-SQL ecc.
Quelli visibili nella figura sono i moduli di backup compresi nell’installazione base di 1Backup e che offrono, tra l’altro la possibilità di fare il backup di semplici file e quindi di directory service sia locali sulla macchina aziendale, sia in rete.
Sono disponibili anche delle versioni per NAS, quindi è possibile avere l’agente di backup direttamente installato su NAS.
I moduli integrati nella licenza base sono quelli che riguardano il backup di database come:
Inoltre ci sono moduli che offrono la possibilità di fare il System State di tutte le macchine Windows, di eseguire il Bare Metal delle macchine fisiche Windows, la possibilità di gestire il backup di Exchange a livello di database, la possibilità di fare il backup dei profili di Outlook a caldo.
Quanto ai moduli rilasciati con licenze aggiuntive, sono quelli per il backup di Exchange granulare, quindi a livello di Mailbox, macchine virtuali Hyper-v e macchine virtuali VMware; questi hanno costi a Casella Postale o a singola macchina virtuale di cui fare il backup.
Con 1Backup c’è la possibilità di combinare Spazio, Agenti e Jobs secondo le necessità di organizzazione del Backup; la combinazione del numero di agenti e dello spazio assegnato può variare in corso d'opera secondo le esigenze e che si può aumentare o diminuire il numero di agenti dedicato a un determinato cliente.
La modularità che ne deriva permette di gestire completamente tutte le esigenze di backup dei vari clienti.
L’agente è installabile su Sistemi Operativi Windows, MAC, Linux e UNIX.
1Backup PC e 1Backup Server funzionano autonomamente e non influiscono su eventuali altri software di Backup, come ad esempio Uranium Backup, Acronis, Backup Exec, ARCserve, BackupAssist, SyncBack.
Il restore è reso sicuro da una continua e regolare verifica dell’integrità CRC dei dati salvati; meccanismo questo che garantisce sempre il ripristino del dato.
Tutte le parti grafiche e testuali sono personalizzabili. Con questa funzionalità è possibile offrire il servizio di backup remoto come un brand proprio.
Per quanto riguarda il controllo dell’esito dei backup e di altre funzionalità tramite app per smartphone e tablet, le due immagini seguenti riportano le schermate di riepilogo e dei job di backup schedulati nella giornata.
Bene, entriamo nel vivo di questo tutorial vedendo come si esegue il backup di un database MS-SQL. Il primo passo da compiere è identificare il database di Microsoft SQL all’interno di Microsoft SQL Server e nel caso di questo esempio supponiamo di tratti di quello che nell’immagine seguente è chiamato EgoSecure e si trova sotto la cartella Database di Microsoft SQL Server.
In questo esempio diamo per scontato che l’agente sia già stato creato e così pure il relativo account: le procedure del caso sono descritte nel tutorial dedicato ai fondamenti di 1Backup reperibile su questo stesso sito.
Una volta creato l’account, bisogna spostarsi sul server e installare l’agente stesso, quindi collegarci con questo account al back-end. Si accede dunque a Sygma, quindi si va in Cloud e da qui entriamo nella sezione 1Backup con un clic sull’omonima voce di menu a sinistra (1BACKUP).
Backup.
Nella finestra che appare (vedere l’immagine seguente) troviamo l’elenco degli agenti con la relativa descrizione (Short Description): qui facciamo clic su quello interessato e scarichiamo (con il pulsante a freccia in giù) l’agente interessato. A questo punto possiamo eseguire il logout.
Notate che avendo eseguito il download, disporremo dell’agente sul computer dove è stato scaricato.
Ci spostiamo quindi sul computer dove è stato scaricato l’agente e troveremo, nel relativo percorso, un file 1backup-server.exe: facendogli doppio clic lo installiamo e verrà avviata la relativa procedura, dove per prima cosa definiamo il tipo di installazione, ossia Server o PC. Nel caso dell’esempio, avendo creato un agente Server scegliamo di conseguenza (immagine seguente) e facciamo clic su Avanti.
Quindi nella schermata che segue accettiamo i termini di licenza, con Avanti specifichiamo il percorso di installazione e con un ulteriore clic su Avanti andiamo ad eseguire l’installazione. Alla fine della procedura facciamo clic su Fine e troveremo sul desktop l’icona corrispondente.
Facendovi clic viene visualizzata la finestra per l’attivazione dell’account, che nelle immagini seguenti è uno di prova, ma che può essere uno qualsiasi.
Eseguendo l'applicazione con doppio clic dobbiamo collegare l’agente attraverso la finestra di dialogo che appare (immagine seguente).
Definiamo quindi i parametri di connessione:
A questo punto avviene il collegamento al back-end. Se non è stato creato alcun job di backup, il sistema propone il wizard di creazione (immagine seguente) altrimenti mostra l’elenco dei job e chiede quale assegnare.
Il wizard consta di quattro passaggi (nome, scelta del tipo di dato, pianificazione ed encryption ossia la codifica adottata per procedere il backup). Salvata la configurazione, l’agente è pronto ad eseguire i backup e bisogna solo schedularlo. Il Service Provider provvede alla creazione dei backup-set (agenti) sugli host indicati in base alla richiesta; il backup-set viene attivato al termine dell'impostazione della chiave di crittografia. L'operazione è necessaria per terminare l'attivazione, in caso contrario nessun backup verrà eseguito.
Andando sul portale Sygma in 1Backup, facendo il refresh apparirà il nuovo agente di backup (Immagine seguente).
A questo punto bisogna assegnare il job di backup, che nel nostro caso è relativo a un salvataggio di database di MS-SQL e che sarà eseguito da uno degli agenti disponibili.
Per prima cosa facciamo doppio clic sull’icona corrispondente all’agente (per impostazione predefinita, il wizard di 1Backup la colloca sul desktop) e verrà avviata la relativa procedura, il cui primo passo è la login, fatta la quale si accede alla finestra di lavoro che riporta, nella zona centrale, l’icona relativa ai backup impostati (immagine seguente).
Facendo clic su questa si accede alla finestra di dialogo corrispondente che riepiloga i backup schedulati; qui bisogna fare clic sul pulsante Aggiungi (immagine seguente) così da accedere alla finestra di dialogo che ci interessa.
Qui, per prima cosa definiamo il nome da assegnare al backup e poi il tipo, accedendo al relativo menu, come mostrato nell’immagine seguente: l’opzione da scegliere è Backup Server MS SQL.
Selezionando questo tipo di backup, nella finestra appaiono delle ulteriori caselle specifiche con voci di menu come Modalità Backup, che prevede VSS (senza preparazione dati ecc.) e ODBC (con preparazione dati); troviamo anche ID Accesso e Password (immagine seguente) dove occorre scrivere le credenziali di accesso a Microsoft SQL Server per la ricerca dei file database.
Una volta scelte le opzioni facciamo clic su Avanti e accediamo alla finestra Origine Backup che riporta le directory dei database (immagine seguente) dove selezionare il database da sottoporre a backup.
Qui scegliamo il database, che nello specifico è la cartella EgoSecure facendovi sopra doppio clic e proseguiamo con Avanti, così da accedere alla successiva finestra mostrata nell’immagine seguente, nella quale si possono impostare le funzionalità del backup.
Qui scegliamo le impostazioni e procediamo cliccando su Avanti e poi ancora su Avanti (nella finestra che segue, arrivando alla finestra mostrata nell’immagine seguente.
Qui possiamo definire una destinazione del backup, che non è necessariamente 1Backup ma può essere una piattaforma Cloud come quella di Amazon o di Google, ovvero un servizio FTP. Nel nostro caso scegliamo ovviamente 1Backup e una volta esercitata la scelta, con OK si arriva alla finestra Destinazione (immagine seguente) dove si può definire la modalità di backup nella destinazione scelta.
Nello specifico, è possibile definire se eseguire un backup sequenziale, incrementale ecc. Poi con un clic su Avanti si va alla finestra successiva dove, nel caso portiamo il cursore Cripta dati di backup su ON (immagine seguente) possiamo scegliere il tipo di crittografia. Fatto ciò, con Avanti si passa alla successiva finestra di impostazione.
Notate che la chiave di crittografia può essere costruita sulla base di una predefinita, una personalizzata ovvero dietro autenticazione (se disponibile) con password utente.
Notate anche che durante la creazione del file di backup, nell’invio alla destinazione e sull’unità di storage locale o Cloud dove risiederà il backup stesso, i dati saranno cifrati. L’informazione sulla chiave servirà a decifrare i dati durante il relativo restore; per l’esattezza il dato giunge criptato alla macchina su cui è richiesto il restore e lì l’agente lo decifrerà.
Va precisato che se la macchina dove è stato installato l’agente con il quale eseguiamo un backup poi si guasta, occorre installare l’agente su una nuova, solo che a questo punto il restore è più critico, in quanto l’agente chiederà la password di crittografia, che in questo caso è “cablata” all'interno dell'applicazione. In questo caso bisogna nuovamente specificare la password di crittografia nel momento in cui si tenterà il restore.
Una volta fatte le impostazioni, con un clic su Avanti si accede alla finestra conclusiva, nella quale facendo clic sul pulsante Esegui backup adesso si avvierà il backup. Se richiesto, si generano i file Delta delle entry modificate, i dati vengono criptati, compressi e inviati al server, quindi i dati temporanei vengono rimossi dalla temporary directory ed il backup viene completato.
È anche possibile rinviare il backup, cosa che si ottiene facendo clic sul pulsante Chiudi: in questo caso viene salvato il backup impostato con le relative impostazioni, e può essere eseguito in un altro momento.
In ogni momento è possibile, andando alla finestra riepilogativa dei backup impostati già vista in precedenza, ma riportata per comodità qui di seguito, recuperare un backup impostato ed eseguirlo così com’è stato impostato, ovvero cambiarne le impostazioni.
Cliccando sul nome del backup apriamo la finestra che riepiloga i parametri impostati e consente, all’occorrenza, di modificarli: si tratta degli stessi parametri impostati in precedenza e di altri come il backup continuo, i criteri di conservazione ecc. (immagine seguente).
Il backup continuativo corrisponde all’esecuzione automatica, da parte dell’agente, del backup dell’origine specificata ogni volta che in essa viene rilevata una modifica, quindi un salvataggio e via di seguito; si imposta nella finestra proposta dall’immagine seguente con l’apposito cursore.
Quanto al Delta-In-File, è una funzione, ovvero il sistema con cui viene fatto il backup incrementale o differenziale (a seconda di quel che si è scelto di fare) ed è l’elemento che permette, una volta eseguito o comunque disponibile il backup completo, di verificare prima di tutti i successivi backup, quali sono le differenze tra blocco e blocco e salvare solo ciò che è cambiato. Questo permette backup più rapidi, la possibilità di ripristinare diversi punti ecc.
La voce Criteri di conservazione riguarda alcune impostazioni tra cui il periodo di conservazione dei file cancellati (immagine seguente).
Promemoria permette invece di impostare dei remind come ad esempio un avviso che ricorda di eseguire il backup impostato prima dello spegnimento del computer o all’uscita da Windows (immagine seguente).
Controllo della larghezza di banda è una funzione che consente di limitare l’occupazione di banda nel trasferimento al server Cloud, quindi in upload del backup, per non appesantire le altre operazioni connesse dell’ufficio.
Notate che è possibile eliminare in ogni momento il job di backup facendo clic su Elimina questo backup impostato, con il pulsante Salva salvate eventuali modifiche apportate con Cancella le annullate.
Una volta impostato il backup, se non è stato eseguito subito dalla finestra conclusiva del wizard di creazione (pulsante Esegui backup adesso) si può mandarlo in esecuzione dalla finestra iniziale, mostrata in precedenza e riportata di seguito per comodità, mediante il pulsante Backup.
Facendovi clic si accede alla solita finestra contenente i job di backup impostati e cliccando su quello da eseguire, allorché si apre la finestra seguente, nella quale definiamo la modalità (Full, Incrementale, Differenziale) e cliccando sul pulsante blu Backup avviamo l’esecuzione.
1Backup esegue il job e ci mostra la schermata di stato, dove vediamo la progressione del backup (immagine seguente) tramite la barra colorata di verde.
Quando la barra sarà completa avremo terminato il backup, condizione evidenziata dalla scritta Salvataggio completato affiancata dal simbolo di spunta verde (se fosse rosso significherebbe che 1Backup avrebbe rilevato un problema).
In ogni momento, dalla schermata iniziale possiamo, cliccando sul pulsante giallo Report, vedere il rapporto sul backup eseguito e in generale su quelli eseguiti (immagine seguente).
Vediamo adesso come ripristinare il backup creato: dalla solita finestra iniziale, accediamo al ripristino mediante un clic sul pulsante verde Ripristina e ci apre la finestra riepilogativa dei backup eseguiti (immagine seguente) nella quale clicchiamo sul backup che ci interessa.
Accediamo così alla finestra di selezione della destinazione dalla quale ripristinare e di scelta dell’agente, che in questo caso è quello di 1Backup, come mostra l’immagine seguente; se ce ne fossero più da scegliere, verrebbero elencati con le rispettive icone.
Facendo clic su Avanti confermiamo ed arriviamo alla finestra che contiene il riepilogo con la destinazione da ripristinare; nell’immagine seguente vediamo solo un backup da ripristinare, che è quello del nostro esempio, ma potrebbero essercene altri in caso fossero stati fatti. In tal caso, tramite i tre menu a tendina situati sotto la voce Seleziona cosa ripristinare possiamo andare alla ricerca dei backup che intendiamo ripristinare.
Scelto quello di nostro interesse clicchiamo su Avanti e andiamo alla schermata successiva, mostrata nell’immagine seguente, nella quale possiamo selezionare dove salvare il ripristino: selezionando Posizione originale il recupero avverrà nella stessa posizione dalla quale è stato fatto il backup, mentre Posizione alternativa consente di scegliere una nuova destinazione, da specificare.
Quest’ultima opzione serve quando si desidera evitare di sovrascrivere i dati di cui è stato eseguito il backup che si sta andando a ripristinare. Comunque si scelga, bisogna procedere facendo clic su Avanti ed arrivando così alla schermata seguente, che consente, a chi lo desidera, si definire una directory temporanea dove archiviare il file di ripristino, ovvero di accettare quella proposta per default dal programma.
Facendo clic su Avanti inizia il ripristino, che mostra la schermata seguente, nella quale c’è il solito indicatore di avanzamento a barra colorata. Alla fine del ripristino otteniamo l’esito, che se l’operazione è andata a buon fine è segnalato dal segno di spunta verde accanto al messaggio Ripristino completato.
Al solito, tornando alla schermata iniziale e facendo clic sul pulsante giallo Report possiamo ottenere un rapporto dettagliato su come è andato il ripristino appena eseguito e in generale sugli altri ripristini effettuati in precedenza.