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29/11/23 Camillo Lucariello Blog
Per dar vita o rafforzare un ecosistema che includa fornitori di hardware, software e servizi, partner di implementazione e assistenza e, perché no, clienti, occorre innanzi tutto poter contare su un team di lavoro preparato, coeso ma, soprattutto, guidato dall’entusiasmo. Ottenere questo obiettivo è tutt’altro che banale: un lavoro che a tratti può essere ripetitivo, clienti finali molto esigenti o semplicemente “difficili”, partner pronti a delegare le porzioni più difficili dei progetti per non essere obbligati a gestirle in prima persona. Sono tutti aspetti che possono far parte dell’attività quotidiana di una qualsiasi azienda, soprattutto se ha scelto di specializzarsi nel campo dell’alta tecnologia. E amaggior ragione se offre servizi di Cloud Computing, che richiedono hosting affidabile e un controllo costante e dettagliato sull’efficienza e la produttività delle molte componenti coinvolte, dall’hardware al software, sia d’infrastruttura che applicativo.
Una scelta che CoreTech (www.coretech.it), distributore, fornitore SaaS e IaaS con oltre 1.030 partner ha compiuto con successo già da un po’ di tempo. In occasione del recente evento di formazione MSP Tech Week University, che ha coinvolto una sessantina di partner di CoreTech su quattro giornate piene, che hanno visto la partecipazione di sistemisti, esperti di prodotto e specialisti su temi quali la systems integration, il Cloud, la cybersecurity e gli RMM (Remote Monitoring & Management) - sulla tecnologia N-Able, abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti e dei partecipanti, per raccogliere un parere di prima mano su CoreTech e sull’evento in sé. Qui di seguito alcune delle interviste più interessanti registrate.
La prima intervista, svoltasi nel corso dell’evento durante uno degli intervalli programmati, ha coinvolto Francesco Di Giammarco, responsabile tecnico di Atek Networking, azienda di Roma. «La nostra azienda opera come rivenditore a Roma e ci occupiamo di networking e di soluzioni per il business». Come ha conosciuto CoreTech e perché ha deciso di collaborare con loro? «Abbiamo conosciuto CoreTech attraverso un altro rivenditore che collabora con loro da tempo e abbiamo apprezzato il loro approccio, le novità che propongono e lo spirito innovativo che mettono in tutto quello che fanno». E il motivo per cui avete deciso di partecipare alle giornate di formazione #MSPtech? «Stiamo inseguendo un modello di lavoro come MSP e stiamo lavorando con CoreTech perché ci aiuti in questa attività, imparando tutto ciò che ci occorre per essere in grado di implementare servizi innovativi». Quale aggettivo sceglierebbe per definire CoreTech? «Innovativi».
Abbiamo poi incontrato Angelo Albizzati, titolare della Aquadro Information Technology Sagl, con sede in Canton Ticino, Svizzera. «Il contatto con CoreTech è nato da una ricerca effettuata per trovare chi forniva licenze e aggiornamenti su software VMware. CoreTech è riuscito a ottenere gli aggiornamenti che altri fornitori non erano riusciti a darci. Oggi inoltre sono qui per seguire il corso su N-site di N-Able». In futuro pensa di approfondire la collaborazione con CoreTech? «Innanzi tutto molto probabilmente acquisterò l’abbonamento al software distribuito da CoreTech e poi dipenderà da come si evolvono i nostri progetti presso i clienti». Che aggettivo utilizzerebbe per CoreTech? «Competenti e preparati».
Luca Conio, IT manager di C03 IT Solutions, con base a Sanremo (IM), ha spiegato che: «Abbiamo iniziato a lavorare con CoreTech perché stavamo cercando software per i backup delle macchine virtuali a prezzi competitivi e lo abbiamo trovato da loro». Come sono i rapporti? «Ottimi: le persone di CoreTech sono sempre molto disponibili e amichevoli nei rapporti con noi rivenditori. Vorremmo continuare a crescere con loro, instaurando rapporti ancora più stretti». E quale aggettivo assegnerebbe a CoreTech? «Disponibili».
Con Securcrea, azienda di Livorno, parlando con il contitolare, Michele Cianchi, abbiamo appreso che: «CoreTech ci ha fornito una qualità di servizio che gli altri non hanno». Perché ha scelto di partecipare a questo evento? «Innanzi tutto, perché non si finisce mai di imparare e noi abbiamo scelto di focalizzarci sul tema della sicurezza informatica», un settore difficile dove la competenza è essenziale. «CoreTech si sta indirizzando sempre di più su quest’area, proponendo approfondimenti e attività di divulgazione molto utili. Per esempio, oggi abbiamo conosciuto sistemi nuovi a noi completamente ignoti». Quale aggettivo utilizzereste per CoreTech? «Innovativi».
Per parte sua Arturo Forlano, fondatore e IT manager di Aeffe Technology con sede a Eboli (SA), ha raccontato che: «Siamo venuti in contatto con CoreTech grazie a un partner che già li conosceva per alcuni prodotti e marchi che per noi erano importanti. Abbiamo così approfondito la conoscenza e apprezzato il fatto che in CoreTech sono affidabili, ben strutturati pur essendo una struttura giovane, con esperienza pure pregressa ma con capacità che definirei futuristiche, proiettate nel futuro». Com’è nata la decisione di partecipare a questo evento? «L’ambito della sicurezza informatica, dove abbiamo deciso di operare, è un ambito complesso, dove ci sono sempre nuovi aspetti da imparare. Giornate di formazione come quelle vissute qui da CoreTech sono essenziali e ci danno l’opportunità di stringere sempre di più i rapporti di collaborazione. Al punto che oggi si è instaurato un vero e proprio rapporto di amicizia, di fiducia tra noi e CoreTech: anche perché loro sono in grado di fornirci un aiuto sia dal punto di vista tecnico che commerciale». Un aggettivo per definire CoreTech? «Tenaci».
Per Federico Di Berti, specialist IT consultant della Next@ge Consulting di Torino, «Noi abbiamo iniziato a lavorare con CoreTech inizialmente per ottenere certificazioni VMware, per poi adottare il server in Cloud e la gestione IAS proposta da loro. Attualmente ci troviamo molto bene, con un supporto specialistico e una qualità del servizio molto elevata». L’evento di oggi in che modo vi ha coinvolto? «Per noi è stato un avanzamento sulle specializzazioni che vogliamo portare in azienda, soprattutto per gli aspetti inerenti alla server security, sia per noi che per i nostri clienti». E come definirebbe CoreTech? «Un buon partner».
B-Sys di Milano ha invece risposto tramite il system administrator, Andrea Scolozzi. Perché ha deciso di partecipare al corso di CoreTech? «Per arricchire la mia cultura dal punto di vista della sicurezza informatica e soprattutto per ottenere delle best practice da utilizzare anche durante il mio lavoro quotidiano». E per il futuro, che obiettivi vi ponete? «Dedicare più tempo a questi corsi, che ci permettono di arricchire il nostro bagaglio culturale e lavorativo». Quale aggettivo assegnerebbe a CoreTech? «Proattivi».
Con Mancusi Office Automation di Nocera Inferiore (SA), parlando con il system administrator Andrea Napoletano e con Francesca Mancusi, tecnico informatico, parlando delle modalità con cui è nato il rapporto con CoreTech, abbiamo appreso che: «CoreTech la conoscevamo già - ha spiegato Andrea Napoletano – e, dovendo cercare un nuovo firewall, abbiamo scelto il fornitore più affidabile e competente, per l’appunto, loro». E sull’evento cosa ci dite? «L’evento è stato molto interessante, soprattutto perché la sicurezza informatica è sempre un evento ostico per gli utenti – ha aggiunto Mancusi -. Inoltre, si è trattato di un evento totalmente divulgativo senza essere commerciale. Con l’esperienza di molti eventi di altri, ci aspettavamo qualcosa di molto più commerciale, invece è stato prettamente formativo». E quale aggettivo scegliereste per definire CoreTech? «Al passo con i tempi e tecnologico» conclude Napoletano. «Sì, tecnologico e affidabile», aggiunge Mancusi.
Le interviste con i relatori delle giornate di MSP Tech sono partite da Fabio Viganò, socio fondatore e amministratore di Efuture di Lissone (MI). Che tipo di collaborazione avete con CoreTech? «Abbiamo conosciuto CoreTech come fornitore di software parecchio tempo fa. Poi siamo diventati clienti dei servizi che offrono e oggi siamo partner a tutti gli effetti, con diversi tipi di collaborazione in atto». Com’è stato l’evento MSP Tech e che impressione ha avuto dai partecipanti? «La mia parte di corso si è focalizzata sulla soluzione n-central di N-able. Nonostante la maggior parte dei partecipanti utilizzasse la soluzione n-site, li ho visti molto attenti, interessati e partecipativi. Hanno capito le potenzialità della nuova piattaforma come evoluzione della precedente verso un approccio più professionale». Che tipo di evoluzione prevede per la partnership con CoreTech? «Vorremmo che crescesse diventando ancora più sinergica, vista anche la soddisfazione per i risultati ottenuti con MSP Tech». Come definirebbe CoreTech con un aggettivo? «Concreta».
Per Andrea Zwirner. CEO e fondatore di Intrusa (Udine), «CoreTech è molto attiva nell’organizzazione di eventi, dove garantisce la presenza di un pubblico attento e interessato». Com’è nato il rapporto con CoreTech? «Diversi MSP con cui lavoriamo per la rivendita del nostro software di sicurezza mi hanno consigliato di entrare in contatto con Roberto Beneduci, il CEO di CoreTech e così abbiamo iniziato a collaborare». La partecipazione a MSP Tech da cosa è stata motivata? «CoreTech ci ha invitato per consentirci di farci conoscere e di valutare insieme il livello d’interesse degli MSP nei confronti della nostra soluzione. Il riscontro è stato positivo, con i partecipanti attivi, attenti e interessati». Cosa prevede per il futuro del vostro rapporto con CoreTech? «Lavorare con CoreTech è molto stimolante, perché Beneduci è un imprenditore abbastanza visionario. Quindi continuiamo ad approfondire la nostra relazione con loro». Come definirebbe CoreTech? «Un passo avanti rispetto agli altri».
Alessandro Vannini, hacker etico in IT4YOU, azienda di Fiesso Umbertiano (RO), nonché amministratore della più grande community di hacking d’Italia (con oltre 10.600 membri), spiega: «Ho conosciuto CoreTech e, in particolare, Roberto Beneduci durante gli incontri di formazione sull’hacking che faccio regolarmente a Bologna. Poiché abbiamo l’obiettivo comune di innalzare la cultura informatica in Italia, attualmente piuttosto limitata (pur essendo l’Italia il terzo Paese al mondo per attacchi ransomware), ci siamo trovati subito in sintonia con Roberto e ho accettato volentieri di partecipare come relatore a MSP Tech». Qual è il problema principale per cui la cultura IT in Italia è così arretrata? «Oggi non c’è più tempo per formarsi: le aziende vogliono persone già formate, pronte per operare». Come si potrebbe migliorare l’evento MSP Tech? «Inserendo una parte pratica: mettere le mani sul traffico (dati) è la cosa più importante in assoluto, perché così si capiscono anche le difficoltà e si ottiene una mole molto più importante di informazioni. Perché alla fine, quando si fanno le cose in prima persona, non è come leggerle». Un aggettivo per definire CoreTech e il suo approccio a questo evento MSP Tech quale potrebbe essere? «Completo, perché sono stati trattati tutti gli aspetti della security: dall’attacco alla difesa».