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28/06/21 Debora Visconti Blog
Il backup in cloud per la pubblica amministrazione è ormai diventato un fondamento di tutti i servizi offerti alla collettività. In primo luogo, soluzioni di cloud computing SaaS, IaaS e PaaS rappresentano fari nella notte per assicurare che l’operatività sia conforme con le norme del GDPR. In secondo luogo, i servizi cloud rendono flessibile ogni aspetto del lavoro, dalle attività interne, allo svolgimento di procedure richieste da utenti. Nell’articolo, affrontiamo il tema del backup in cloud nella pubblica amministrazione, spieghiamo perché è fondamentale avvalersi della tecnologia della nuvola e quanto sia vantaggiosa. Infine, raccontiamo qual è una valida soluzione di cloud backup italiana, ottima anche per le esigenze di enti della pubblica amministrazione.
Il cloud backup rappresenta un’ancora di salvezza lanciata nella nuvola tecnologica per chiunque abbia necessità di salvaguardare dati e informazioni. Per aziende di tutte le dimensioni è ormai un’esigenza imprescindibile, anche per effettuare procedure in conformità con le norme del GDPR (General data protection regulation). Come le imprese, anche la pubblica amministrazione deve garantire sicurezza nel trattamento di dati e informazioni ed efficienza dei servizi. Così, nel contesto attuale, il backup in cloud è un tassello importantissimo del grande puzzle della progressiva digitalizzazione degli enti.
Quali sono i vantaggi del backup in cloud rispetto ad altre modalità di creazione di copie di dati e informazioni? Mettiamo in evidenza i vantaggi della nuvola per la conservazione di documenti e informazioni attraverso un primo confronto con gli strumenti per un’archiviazione locale. Cerchiamo dunque di spiegare perché dispositivi del genere siano troppo limitati per soddisfare le esigenze aziendali e a maggior ragione quelle di enti pubblici. Poi valutiamo all’opposto le caratteristiche che rendono il cloud backup più sicuro e flessibile per ogni organizzazione, sia privata sia statale.
I dispositivi che permettono di effettuare backup locali rappresentano una soluzione temporanea e limitata per far fronte all’esigenza di conservare file e documenti di ogni formato digitale. Infatti, i cosiddetti hard disk esterni sono destinati a rompersi. Che accada dopo un mese dall’acquisto o dopo cinque anni, la conseguenza sarà comunque pesante: chi avrebbe voluto conservare informazioni e dati si ritrova senza la possibilità di recuperarli. Una volta che l’hard disk esterno è rotto, i dati sono persi.
Lo strumento classico utilizzato per il backup locale è la piccola, graziosa e versatile chiavetta USB. Tanto simpatica, ma tanto soggetta a incidenti di tutti i tipi che (SPOILER ALERT) finiscono per distruggerla. Il backup su cloud vanta ben altre risorse. Niente oggetti piccoletti di plastichetta. Il cloud backup funziona grazie a grandi centri monitorati ventiquattr’ore su ventiquattro, dove i server regnano incontrastati: per fare quello che decidiamo noi, naturalmente. Sono i datacenter, l’alter ego fisico della nuvola tecnologica che sostiene l’operatività di imprese e pubblica amministrazione. Nei datacenter i gruppi di continuità garantiscono l’erogazione di corrente elettrica in caso di irregolarità nell’erogazione. Temperatura e accessi vengono monitorati. Ci sono sistemi antiincendio perché neppure il diavolo possa rubare i dati.
Affidare il backup di un’impresa o di un ente della pubblica amministrazione al cloud significa garantirsi la sua ridondanza geografica. Che cosa significa? Il primo risultato della ridondanza è una maggiore sicurezza, qualunque evento avverso si verifichi. Per la precisione, ridondanza significa che dati, file e documenti sono conservati in diverse copie in luoghi diversi. Dunque, se dovesse esserci un guasto in un datacenter, le nostre informazioni sono comunque al sicuro, perché si trovano anche in altri che stanno funzionando regolarmente.
Il cloud backup è una risorsa fondamentale in caso di attacco informatico, guasto o errore che determini una perdita di dati. Ma è una risorsa fondamentale anche per accedere a informazioni e documenti ovunque ci si trovi e in qualunque momento.
Un ulteriore vantaggio del backup in cloud è rappresentato dalla scalabilità. L’uso delle risorse può essere facilmente rivalutato e dimensionato in base alle effettive esigenze contingenti. Così si ottiene un risparmio per l’organizzazione che utilizza il cloud backup perché le spese corrispondono esclusivamente all’utilizzo reale.
Perché backup in cloud e pubblica amministrazione devono ormai viaggiare su binari paralleli? I servizi cloud si sono rivelati uno strumento essenziale per gestire aspetti burocratici, organizzativi e operativi degli enti statali. Soprattutto l’ultimo anno e mezzo è stato emblematico: per svolgere ogni attività a distanza, è stato necessario rendere flessibili il lavoro dei dipendenti pubblici e tutti i servizi rivolti a cittadini e cittadine. Dunque, da una parte, il cloud backup garantisce alla pubblica amministrazione la sicurezza di una corretta conservazione di dati, informazioni e documenti indispensabili per le funzioni da assolvere; dall’altra, l’archiviazione nella nuvola tecnologica permette di semplificare le attività interne di lavoratori e lavoratrici e tutte le attività richieste da utenti esterni.
Il Piano triennale per l’informatica nella PA è stato elaborato e formulato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID). Riguarda il triennio che va dal 2020 al 2022. Si tratta di un documento strategico per la trasformazione digitale in cui vengono individuati gli obiettivi da raggiungere, gli interventi necessari per tagliare il traguardo e tutte le linee operative da rispettare.
Per fornire servizi cloud alla pubblica amministrazione, un’impresa IT deve possedere determinati requisiti. Sulla base delle strategie individuate per la crescita digitale e del Piano triennale per l’informatica nella PA, è stata definita una procedura di qualificazione. I soggetti che intendono fornire servizi cloud a enti pubblici devono affrontare a un percorso specifico per garantire un buon livello di efficienza e sicurezza. L’iter è necessario per assicurare uniformità e qualità nei servizi offerti a cittadine e cittadini dalla pubblica amministrazione. Per l’accreditamento come azienda fornitrice di servizi di cloud backup è necessario rivolgersi all’AgID con tutta la documentazione richiesta.
1Backup è un prodotto progettato dagli specialisti di CoreTech, una soluzione di cloud backup italiana, affidabile e competitiva. Utilizza datacenter TIER IV, cioè strutture con server, storage e gruppi di continuità completamente ridondate, in tutto e per tutto fault tolerant. L’offerta di servizi di cloud backup di CoreTech è limpida, senza costi nascosti. A prezzo vantaggioso, un ente pubblico, o un’impresa, può garantirsi la perfetta compliance al GDPR, la massima sicurezza contro avversi e un notevole miglioramento della flessibilità operativa.
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