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21/07/20 Debora Visconti Blog
PILLOLE DI SICUREZZA INFORMATICA
21-07-2020
Il Bundestag ha tremato nel 2015. Il cyber hacking aveva colpito il Parlamento tedesco. Responsabili dell’attacco informatico furono alcuni hacker russi. Oggi la Germania chiede l’intervento dell’UE perché siano comminate sanzioni ai criminali della rete, come previsto dalle norme introdotte nel 2017, ma non ancora attuate.
I luoghi della politica nono sono immuni dal cyber hacking. Infatti, la Germania chiede alla UE di applicare agli hacker russi, autori dell’attacco al Bundestag nel 2015, le sanzioni stabilite dalle norme introdotte nel 2017. Finora il sistema di penali stabilito per i malintenzionati del web non è stato applicato. Se la UE darà seguito alla richiesta del governo tedesco, sarà la prima volta di un intervento del genere.
Ma cosa è accaduto nel 2015? Il sistema informatico del Bundestag è stato letteralmente messo fuorigioco, ridotto a chiudere, atterrato come un pugile al tappeto. Tecnici e responsabili hanno avuto notevoli gatte da pelare per giorni. Sono stati sottratti ben 16 gigabyte di informazioni strategiche, compresi messaggi di posta elettronica di Angela Merkel. L’intelligence teutonica ha subito accusato quella russa. A maggio di quest’anno, è stato piccato un mandato d’arresto per Dmitry Badin, appartenente al gruppo APT28.