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08/04/20 CoreTech Blog
Siamo orgogliosi di essere italiani. Un popolo che sta dimostrando che, nel momento del bisogno, è in grado di essere coeso e solidale.
Volevamo dare il nostro contributo, e ci siamo chiesti: come può una piccola azienda di informatica dare una mano in una situazione di crisi?
La risposta è stata “Mettendo a disposizione gli strumenti che ha, la forza lavoro e i contatti!”
E’ IL MOMENTO DI FARE OGNUNO LA PROPRIA PARTE
Alla CoreTech, abbiamo subito deciso di usare tutti questi elementi e, possiamo dire di essere veramente contenti, soddisfatti ed orgogliosi di essere qui a fare la nostra parte.
Abbiamo messo gratuitamente a disposizione delle aziende italiane il nostro prodotto Sygma Connect.
Con questo software un'azienda può lavorare da casa connettendosi al pc del lavoro, che deve ovviamente essere lasciato acceso.
Quando è partita l’iniziativa Agid di Solidarietà Digitale, siamo stati tra i primi a candidarsi.
SOLIDARIETA’ PRIMA DEL BUSINESS
Siamo venuti a conoscenza dell’iniziativa il 3 Marzo verso le 16, grazie alla newsletter di Assintel “emergenza coronavirus”.
Non ci abbiamo pensato due volte e, abbiamo subito mandato l’email di candidatura all’indirizzo riportato sul sito!
In questo momento, vendere la nostra soluzione di controllo remoto ci avrebbe fatto guadagnare sicuramente molti soldi, ma non è il momento di pensare ai profitti dei singoli, ma piuttosto è quello di pensare al bene della collettività.
Il 4 Marzo abbiamo deciso di mandare una nostra newsletter a tutti i nostri contatti, per invitarli ad usare gratuitamente Sygma Connect, per loro ed i loro clienti.
OBIETTIVO: AIUTARE PIU’ AZIENDE POSSIBILI
In risposta, sono iniziate ad arrivare tante richieste dai nostri contatti, ma secondo noi non erano ancora abbasta. Il nostro obiettivo era, ed è tutt'ora, aiutare più aziende possibili a continuare a lavorare.
Due giorni dopo siamo ritornati sul sito dell’Agid ed abbiamo visto che era presente una nuova pagina, con un modulo da compilare. Lo abbiamo compilato ed abbiamo aspettato che succedesse qualcosa, ma nulla cambiava nella lista delle soluzioni disponibili gratuitamente.
FARE RETE
Non ci siamo però persi d’animo!
Intanto, Domenica 8 Marzo, abbiamo messo in piedi da zero il sito ImprenditoriInformatici.it insieme alle aziende che appartengono all'omonimo gruppo - il quale non ha scopo di lucro.
Dopo un lungo lavoro di brainstorming fatto via conference call, abbiamo riportato sul sito tutte le informazioni utili ad abilitare il lavoro da remoto.
Lunedì 9 Marzo abbiamo invitato alcune aziende di TLC a partecipare all'iniziativa "Solidarietà digitale".
Sul sito imprenditoriinformatici.it abbiamo pubblicato una pagina con le soluzioni gratuite messe a disposizione dalle aziende. Una sorta di pagina di solidarietà digitale parallela.
Qualcuno inizia a risponderci...
Martedì 10 Marzo alle 17.36 riceviamo l’email firmata da Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, che riportiamo integralmente di seguito:
Spettabile Azienda,
desideriamo ancora ringraziarla per aver aderito al progetto Solidarietà Digitale.
Come avrete letto il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 estende le zone soggette a restrizioni per le misure di emergenza sanitaria a contrasto della diffusione del Coronavirus (SARS-CoV-2) a tutto il territorio italiano. Alla luce delle novità stiamo dialogando con le aziende, le associazioni, le startup che hanno risposto all’iniziativa promossa dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, per ridefinire i servizi e le soluzioni innovative proposti e le modalità di fruizione.
Le chiediamo pertanto di riconfermare la vostra offerta, qualora possa essere estesa a questo punto a tutto il territorio nazionale, utilizzando il modulo presente in questa pagina.
Ci tengo a chiedervi personalmente come Ministro per l’Innovazione di continuare a sostenerci. Oggi più che mai: innovazione e digitale sono importanti per trasformare questo momento difficile in una grande opportunità per tutti noi. Perché solo insieme potremo vincere questa partita: insieme possiamo essere uniti, anche se distanti.
Paola Pisano
Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione
TENACIA
Il nostro obiettivo è aiutare più aziende possibili e quindi, alle 22.08, decidiamo di riprovare ancora a compilare il modulo come indicato nella lettera e facciamo anche seguire un'email.
Potrebbe essere la volta buona!
Mercoledì 11 Marzo: la prima richiesta di account Sygma Connect arriva alle 8.39, poi un'altra alle 9.29 e un’altra ancora alle 9.41, alle 10.02. Era il trend delle richieste che arrivano anche nei giorni precedenti.
Ore 10.25 DEL 11 MARZO
Dalle 10.25 iniziano ad arrivare richieste quasi ogni minuto, al punto che il web server su cui era ospitato il sito web di sygmaconnect.com va in crisi.
Il sito ospita solo la pagina di richiesta account e fino a quel momento il traffico non era particolarmente alto.
Eseguiamo una serie di attività sul sito, così da potenziarlo e renderlo in grado di ricevere migliaia di richieste l’ora.
Intanto il centralino dell’ufficio impazzisce e, le 17 persone impiegate in CoreTech, iniziano a lavorare solo per Sygma Connect.
E’ NECESSARIA UNA TASK FORCE
Nel tardo pomeriggio ci rendiamo conto che da soli non possiamo far fronte alle centinaia di richieste.
Ci rivolgiamo allora al gruppo Imprenditori Informatici che, pur essendo nel pantano anche loro con tutti i clienti che vogliono lavorare da remoto in tempo zero, si rendono disponibili a darci una mano per il bene comune.
Dopo una conference call con il gruppo, vengono definite le linee guida e gli strumenti, ma essendo ora tarda ci diamo appuntamento al giorno successivo, Giovedì 12 Marzo.
Intanto il gruppo di supporto CoreTech sta predisponendo nuovi server per potenziare l’infrastruttura di supporto a Sygma Connect, la quale sfrutta server cloud distribuiti su differenti data center.
SERVE FARE RETE
Desideriamo coinvolgere altre aziende in questa iniziativa, e riteniamo che avere dei server cloud su altri provider possa potenziare ulteriormente il cluster geografico realizzato per Sygma Connect.
Sappiamo che tutti vorrebbero essere utili alla comunità, chi più chi meno… e decidiamo di creare un documento in italiano e in inglese, da condividere con un ente con cui siamo associati, il CISPE.
Inviamo il documento via email al gruppo del CISPE alle 12.00 e, contestualmente, facciamo un post sul gruppo Facebook Cloud & SyAdmin e DevOps Italia, allegando gli stessi documenti con la nostra richiesta di collaborazione solidale.
In brevissimo tempo riceviamo la disponibilità a collaborare da 2 Cloud Provider, i quali riportanti anche alla pagina https://www.sygmaconnect.com/it/home/aziende.php insieme alle aziende del gruppo Imprenditori Informatici che stanno dando supporto tecnico agli utenti Sygma Connect che hanno aderito all’iniziativa.
FELICI
Felicissimi di vedere la disponibilità delle altre aziende, e felici di vedere che molte delle richieste di account che arrivano sono di aziende che, una volta messo a disposizione gli account Sygma Connect, iniziano ad utilizzarli per lavorare da casa.
FEEDBACK e RINGRAZIAMENTI
Oltre alle richieste di supporto, iniziano ad arrivare anche tante email di ringraziamento e questo ci rende orgogliosi.
Orgogliosi di fare qualcosa di buono, qualcosa ch possa realmente aiutare.
Non siamo di certo in prima linea come medici ed infermieri, che rischiano la vita aiutando i malati, ma nel nostro piccolo cerchiamo di aiutare almeno l’economia di questo Paese ad andare avanti.
La storia non è finita, ma va avanti. Ci saranno tante difficoltà ancora da superare, perché i problemi con un'architettura e un'infrastruttura che deve necessariamente crescere velocemente per far fronte all’urgenza, tutto può accadere. L’errore, o il problema, sono dietro l’angolo, ma noi cercheremo di fare il possibile per risolvere e dare la possibilità al maggior numero di aziende possibile di lavorare da casa.
Perché, se è vero che non devono morire persone, è anche vero che le attività commerciali, le fabbriche, la PMI e i liberi professionisti devono andare avanti a lavorare.
Questa è l’Italia che vogliamo. Con un po’ di commozione, possiamo dire di essere in un Paese che nel momento del bisogno c’è!